adoro i libri del genere legal thriller, specie quando c'è di mezzo una qualche anatomopatologa, e all'inizio avevo scoperto la famosa Kay Scarpetta, che puntualmente dopo alcuni anni e svariati libri mi ha deluso al quanto.
nel corso del leggere però sono giunta a conoscere anche questa scrittrice, che mi ha, devo dire, affascinato, più della oramai troppo famosa Patricia Cornwell.
scrittrice di impulso, molto più comunicativa e meno coinvolta nelle involuzioni psicologiche del suo personaggio, anche qui abbiamo una anatomopatologa forense, con specializzazione però in archeologia. anche lei ha una figlia (l'altra è una nipote ma alla fine...) ed anche lei ha un rapporto con un collega, ma qui si respira una atmosfera molto più pacata e meno da psicodramma.
i personaggi sono dotati di un sano spirito che li porta a scambiare delle battute a volte spiazzanti, e la storia personale corre in sottofondo alla storia del giallo, insomma molto più leggibile.
questa storia in particolare è costruita su basi vere, e poi evoluta con la fantasia. gira tutto attorno ad uno scheletro che tra l'inizio del libro e la fine riesce a passare dall'essere la spoglia terrena nientepopodimeno che di Dio,( no, non lui in persona, ma il figlio di Dio,) ad un emerito sconosciuto capitato li per caso e solo per caso coinvolto nella complessa storia della famiglia di Gesù. il tutto con almeno tre o quattro morti ammazzati, indagini che dal Canada si spostano addirittura a Gerusalemme, inseguimenti di polizia e minacce. devo dire che mi ricorda un film che non ho nemmeno visto tanto tempo fa, ma di cui non mi ricordo il titolo, e rimane solo da chiedersi chi venne prima: il libro o la pellicola?
da leggere con interesse e curiosità.
nel corso del leggere però sono giunta a conoscere anche questa scrittrice, che mi ha, devo dire, affascinato, più della oramai troppo famosa Patricia Cornwell.
scrittrice di impulso, molto più comunicativa e meno coinvolta nelle involuzioni psicologiche del suo personaggio, anche qui abbiamo una anatomopatologa forense, con specializzazione però in archeologia. anche lei ha una figlia (l'altra è una nipote ma alla fine...) ed anche lei ha un rapporto con un collega, ma qui si respira una atmosfera molto più pacata e meno da psicodramma.
i personaggi sono dotati di un sano spirito che li porta a scambiare delle battute a volte spiazzanti, e la storia personale corre in sottofondo alla storia del giallo, insomma molto più leggibile.
questa storia in particolare è costruita su basi vere, e poi evoluta con la fantasia. gira tutto attorno ad uno scheletro che tra l'inizio del libro e la fine riesce a passare dall'essere la spoglia terrena nientepopodimeno che di Dio,( no, non lui in persona, ma il figlio di Dio,) ad un emerito sconosciuto capitato li per caso e solo per caso coinvolto nella complessa storia della famiglia di Gesù. il tutto con almeno tre o quattro morti ammazzati, indagini che dal Canada si spostano addirittura a Gerusalemme, inseguimenti di polizia e minacce. devo dire che mi ricorda un film che non ho nemmeno visto tanto tempo fa, ma di cui non mi ricordo il titolo, e rimane solo da chiedersi chi venne prima: il libro o la pellicola?
da leggere con interesse e curiosità.
2 commenti:
Non ho particolare amore per il genere thriller, ho amato "Shining" ma penso che non lo si possa non amare. Credo che non basta un' idea avvincente per creare un libro che merita di essere letto. Bisogna anche saperlo scrivere, trasmettere emozioni e lasciare qualche cosa dietro di se. Non tutti sono capaci e molti, ad un certo punto della loro carriera, diventano commerciali e non più autentici. A me è successo con Sparks, per esempio. Inizio davvero emozionante... un seguito davvero banale..
ti posso capire, a me è successo con la seria della anatomopatologa Scarpetta, iniziata come una serie di libri avvincente e finita con una serie di libri ripetitivi, noiosi e autocompiacenti.
triste fine per un genere che potrebbe essere molto promettente.
se non ti piace il thriller in effetti difficilmente puoi apprezzare i tanti esponenti del genere ma come ripiego anche i non amanti a volte possono apprezzare il bello scrivere e questo mi pare un esempio abbastanza buono senza esagerare.
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