MEKE:
ho letto questo libro con l'interesse di una amante, che vorrebbe tanto poter essere studiosa del genere , ma è ben conscia dei suoi limiti, culturali e di impegno, e quindi si limita a cogliere le varie indicazioni per meglio capire.
il libro è ostico e usa un linguaggio molto tecnico e tecnicistico, fatto apposta per spaventare il lettore occasionale, che si vuole avvicinare ad un capolavoro come Il Signore degli Anelli con una chiave di lettura diversa dal solito.
e devo dire che ad una prima lettura il testo conquista e quasi arruola nelle schiere dei suoi sostenitori, se non fosse che ad una più attenta analisi qualcosa sembra mancare, qualcosa non convince del tutto.
per questo, poco convinta come dicevo, ma non dotata delle armi per spuntare una simile opera così altezzosamente costruita, sono andata a vedere chi più di me sapeva e poteva giudicare.
ed ho trovato chi come me non è rimasto convinto da tutta questa dimostrazione di sapienza e di conoscenza, ma ha debellato con cognizione di causa tutta questa costruzione.
sto parlando di Franco Manni, studioso di filosofia e di Teologia, ed autore di vari libri sul ed attorno alla terra di mezzo ed all'opera di Tolkien.
ebbene è lui steso ad imputare allo scrittore una conoscenza assolutamente superficiale dell'opera di cui parla, uno sciorinamento di nomi altisonanti, ma poi il riferimento a solo due opere contemporanee per avvalorare la propria tesi.
indubbiamente l'opera si presenta interessante, ma solo come punto di vista, e non come riferimento, se riesce a non convincere una profana quale sono io.
da leggere, accompagnata da altri testi più confacenti e che ne aiutino l'interpretazione e se occorre la controbattuta.
se qualcuno fosse interessato alla recensione di Manni, questo è l'indirizzo presso cui lo si può leggere
http://www.endore.it/Arretrati/2/Recensioni/paggi.pdf
ho letto questo libro con l'interesse di una amante, che vorrebbe tanto poter essere studiosa del genere , ma è ben conscia dei suoi limiti, culturali e di impegno, e quindi si limita a cogliere le varie indicazioni per meglio capire.
il libro è ostico e usa un linguaggio molto tecnico e tecnicistico, fatto apposta per spaventare il lettore occasionale, che si vuole avvicinare ad un capolavoro come Il Signore degli Anelli con una chiave di lettura diversa dal solito.
e devo dire che ad una prima lettura il testo conquista e quasi arruola nelle schiere dei suoi sostenitori, se non fosse che ad una più attenta analisi qualcosa sembra mancare, qualcosa non convince del tutto.
per questo, poco convinta come dicevo, ma non dotata delle armi per spuntare una simile opera così altezzosamente costruita, sono andata a vedere chi più di me sapeva e poteva giudicare.
ed ho trovato chi come me non è rimasto convinto da tutta questa dimostrazione di sapienza e di conoscenza, ma ha debellato con cognizione di causa tutta questa costruzione.
sto parlando di Franco Manni, studioso di filosofia e di Teologia, ed autore di vari libri sul ed attorno alla terra di mezzo ed all'opera di Tolkien.
ebbene è lui steso ad imputare allo scrittore una conoscenza assolutamente superficiale dell'opera di cui parla, uno sciorinamento di nomi altisonanti, ma poi il riferimento a solo due opere contemporanee per avvalorare la propria tesi.
indubbiamente l'opera si presenta interessante, ma solo come punto di vista, e non come riferimento, se riesce a non convincere una profana quale sono io.
da leggere, accompagnata da altri testi più confacenti e che ne aiutino l'interpretazione e se occorre la controbattuta.
se qualcuno fosse interessato alla recensione di Manni, questo è l'indirizzo presso cui lo si può leggere
http://www.endore.it/Arretrati/2/Recensioni/paggi.pdf
Nessun commento:
Posta un commento