- Editore: Nord
- Data di pubblicazione: 1 Jan 2005
- Costo del Libro: 22,00 €
- A cura di: Schätzing Frank
- Codice ISBN 10: 8842913553
- Codice ISB: 9788842913559
- Meke finito: 0/02/2006
- Odo finito: 00/00/00
MEKE:
quando ho comprato e letto questo libro eravamo ancora nel pieno dell'onda della pubblicità che ne aveva accompagnato la pubblicazione e che ne parlava come del pioniere di un nuovo genere letterario, di un libro sconvolgente e fantastico.
ho sempre dubitato delle cose troppo pubblicizzate, non mi riesce di considerarle genuine, le trovo sempre troppo al di otto delle promesse ed ancora una volta mi sono ritrovata infatti delusa dall'enorme immagine che ne avevano dato.
si tratta di un tomo di considerevoli dimensioni, che obbliga anche ad una lettura statica, quindi che difficilmente si può utilizzare per passare il tempo in metropolitana, ma che all'incirca questo dovrebbe fare. un buon giallo fantascientifico ambientato in un futuro molto prossimo, con un chiaro intento ambientalista in cui il mondo acquatico finalmente si rompe le scatole della malattia chiamata uomo e tenta di distruggerla con i mezzi che ha e che non sono pochi.
un bel libro fino ad un certo punto, anche coinvolgente devo ammettere, anche se non ne avrei certo parlato come di un capolavoro nemmeno nel momento di maggior coinvolgimento ed esaltazione letteraria, ma che purtroppo si perde completamente nel finale con una soluzione veramente triste e dispersiva. tutto è colpa di una forma di alieni che si sono impossessati della mente di quei poveri animai acquaresidenti, e che ne hanno forzato la rivolta, e fino a qui era ancora giustificabile anche se banale, meglio sarebbe stato se fosse rimasta una bella rivolta della natura. ma la parte veramente peggiorane e il viaggio, sia in senso fisico, verso la costa, che in senso onirico e metafisico, di una dei protagonisti del libro, uno dei pochi che si salva tra l'altro quindi non affezionatevi troppo a nessuno. durante il viaggio c'è questa scoperta molto trascendente dell'unità di tutte le cose che da una vengono ed una tornano, perché in fondo noi siamo tutti figli dell'acqua ed all'acqua torniamo, insomma una cosa molto spirituale e trascendente. molto da viaggio con qualche strana sostanza.
una cosa che poteva anche stare bene il qualche libro di Saibaba, ma che in un libro come questo fa calare la tensione narrativa al di sotto delle scarpe, tanto che se quell'ultima parte si staccasse direttamente e si saltasse al finale in cui si dice che la nostra sparizione non è annullata ma solo rimandata sarebbe meglio.
si può leggere, ma solo con il tempo a disposizione e a casa, per l'amor di zio peppino, pesa mezzo chilo quel libro.
quando ho comprato e letto questo libro eravamo ancora nel pieno dell'onda della pubblicità che ne aveva accompagnato la pubblicazione e che ne parlava come del pioniere di un nuovo genere letterario, di un libro sconvolgente e fantastico.
ho sempre dubitato delle cose troppo pubblicizzate, non mi riesce di considerarle genuine, le trovo sempre troppo al di otto delle promesse ed ancora una volta mi sono ritrovata infatti delusa dall'enorme immagine che ne avevano dato.
si tratta di un tomo di considerevoli dimensioni, che obbliga anche ad una lettura statica, quindi che difficilmente si può utilizzare per passare il tempo in metropolitana, ma che all'incirca questo dovrebbe fare. un buon giallo fantascientifico ambientato in un futuro molto prossimo, con un chiaro intento ambientalista in cui il mondo acquatico finalmente si rompe le scatole della malattia chiamata uomo e tenta di distruggerla con i mezzi che ha e che non sono pochi.
un bel libro fino ad un certo punto, anche coinvolgente devo ammettere, anche se non ne avrei certo parlato come di un capolavoro nemmeno nel momento di maggior coinvolgimento ed esaltazione letteraria, ma che purtroppo si perde completamente nel finale con una soluzione veramente triste e dispersiva. tutto è colpa di una forma di alieni che si sono impossessati della mente di quei poveri animai acquaresidenti, e che ne hanno forzato la rivolta, e fino a qui era ancora giustificabile anche se banale, meglio sarebbe stato se fosse rimasta una bella rivolta della natura. ma la parte veramente peggiorane e il viaggio, sia in senso fisico, verso la costa, che in senso onirico e metafisico, di una dei protagonisti del libro, uno dei pochi che si salva tra l'altro quindi non affezionatevi troppo a nessuno. durante il viaggio c'è questa scoperta molto trascendente dell'unità di tutte le cose che da una vengono ed una tornano, perché in fondo noi siamo tutti figli dell'acqua ed all'acqua torniamo, insomma una cosa molto spirituale e trascendente. molto da viaggio con qualche strana sostanza.
una cosa che poteva anche stare bene il qualche libro di Saibaba, ma che in un libro come questo fa calare la tensione narrativa al di sotto delle scarpe, tanto che se quell'ultima parte si staccasse direttamente e si saltasse al finale in cui si dice che la nostra sparizione non è annullata ma solo rimandata sarebbe meglio.
si può leggere, ma solo con il tempo a disposizione e a casa, per l'amor di zio peppino, pesa mezzo chilo quel libro.
Nessun commento:
Posta un commento